Biografia
Nato a Roma nel 1951, Paolo Hermanin coltiva fin dall’infanzia una manualità duttile e sensibile che lo porta a preferire ai giocattoli tradizionali la carta ritagliata, i colori, pezzi di legno o compensato di cui fa materia per ingegnose invenzioni, illustrazioni, oggetti, figure, racconti.
Ma quello che più lo attira, ciò che fa nascere in lui la passione per l’arte sono le lunghe passeggiate in montagna in compagnia del padre e dei 5 fratelli durante le quali il suo spirito di osservazione e la sua capacità di entrare in perfetta simbiosi con ciò che la natura gli offre si traducono in schizzi, disegni in cui la natura, in particolare le rocce e le nuvole fanno da padrone. Queste due manifestazioni della realtà fenomenica continueranno ad essere presenti in tutte le sue opere rappresentate nella loro mutevolezza di forme e di espressione.
Dopo il Liceo Classico porta avanti i suoi studi universitari di Storia dell’Arte e di Psicologia per approfondire gli aspetti legati alla Psicogenesi dell’atto creativo. Vincitore di un concorso presso l’École National d’Arts Decoratifs di Nizza dove si specializza in varie tecniche artistiche quali grafica artistica, plastica, pittura ad olio ed acrilico, incisione, litografia.
Dopo alcuni anni torna a Roma, e decide di dare spazio all’interesse coltivato fin da giovane per le arti drammatiche , calcando la scena come attore di teatro per circa 20 anni sotto la direzione di Paolo Poli, Orazio Costa, Ronconi.
Durante questo periodo collabora anche alla realizzazione di scenografie teatrali di vari spettacoli tra cui “Rimanga tra noi” con Carlo Verdone e numerose rappresentazioni del Patagruppo.
La sua passione per il teatro non lo allontana tuttavia dalla sua produzione artistica nell’arte figurativa anzi elementi teatrali ritornano come temi delle sue incisioni o vetrate.
Alla fine degli anni ’80, lavorando con acido nitrico su vetri dipinti, idea una nuova tecnica espressiva di lavorazione dello specchio che verrà presentata al pubblico per la prima volta in occasione della mostra collettiva “ Sette piu’ Sette” (1987) presso la Galleria Studio S-Arte Contemporanea ricevendo gli apprezzamenti della critica.
La sua produzione si esprime soprattutto nell’arte figurativa utilizzando differenti tecniche espressive come incisioni su e vetro e specchio, pitture murali, vetrate artistiche con tecnica del collage e tradizionale, composizioni scultoree in legno bronzo e creta.
Tra le principali produzioni artistiche su commissione sono da segnalare la Madonna della Clemenza in bronzo attualmente collocata sulla facciata di un palazzo di Santa Maria in Trastevere di Roma e il restauro di una vetrata settecentesca dipinta a grisaglia, di proprietà della famiglia Orsini.